Ho scoperto che siamo a metà strada

di ALBERTO TEX

Ci metti 3 minuti

Artwork by sca__glia

In Italia 15 milioni di persone hanno più di 60 anni. 

Dal 28 dicembre 2020, primo giorno della campagna, sono state vaccinate 1,7 milioni di persone (contando anche chi non ha ancora ricevuto la seconda dose perchè voglio essere buono). 

Di questo passo quindi le persone considerate più a rischio saranno tutte vaccinate il 30 gennaio 2022. Non si sa quanto dura l’immunità data dal vaccino per cui è verosimile che i primi ad essere vaccinati saranno di nuovo in pericolo prima di finire il giro, che a quel punto non potrà passare ai più giovani. 

Immaginiamo allora di essere bravissimi e di raddoppiare il ritmo delle somministrazioni a partire da, toh, aprile: avremo vaccinato tutti gli over 60 a settembre 2021, contando che ci sono le vacanze di mezzo diciamo ottobre 2021. 

Le persone che hanno tra 50 e 60 anni in Italia sono 9 milioni e mezzo. 

Andando alla poco probabile velocità doppia che ipotizzavo, finiamo di vaccinarli il 3 gennaio 2022 se il personale medico non va in vacanza, per cui diciamo fine gennaio 2022. 

Insomma in qualunque modo la si guardi mi pare evidente che si potrà pensare di tornare a vedere un concerto in modo normale a partire dalla primavera dell’anno prossimo. Perchè ok bello applaudire all’interno del proprio riquadro delimitato, facciamolo il prima possibile, ma un concerto è un’altra cosa. 

Come vi fa sentire questo? A me fa sentire come quando camminando in montagna credo che scollinando si aprirà la vista del rifugio, scollino e mi rendo conto che sono solo a metà strada. 

Allora c’è tutto il tempo di fermarsi e fare una pausa per pensare. 

Arriveremo al traguardo gradualmente e senza accorgercene, ma ci arriveremo tutti affamati di concerti. Già lo siamo ora, credo che il prossimo inverno sarò disposto a tradire mia madre per due minuti di sudore su transenna fronte palco, che peraltro detesto essendo negli -enta. 

Che sia dunque l’occasione storica irripetibile per inculcare al pubblico un po’ di cultura e consapevolezza sul valore degli eventi dal vivo? Anzi ancora meglio sul valore del partecipare a momenti di condivisione di espressioni creative? Anzi ancora meglio sul valore dell’arte che attraverso atti performativi può rendere la vita qualcosa di più che svegliarsi lavorare mangiare dormire ripetere? 

Pensiamoci, che c’è tempo per decidere tutti insieme come non perdere questa opportunità. Ovviamente mi rivolgo a chi pensa di poter sopravvivere altri 12 mesi.