QUANTI MUSICISTI SERVONO PER METTERE LE CATENE A UNA RUOTA?

Il diario di viaggio dello Studio Murena direttamente dal set di “O Night Divine” di Luca Guadagnino.

Ci metti 8 minuti

Scritto dallo Studio Murena


Venerdì 29 ottobre 2021
Teatro dei Filodrammatici, Milano

Stasera in locandina per JazzMi ci sono Simone Alessandrini, Ze in the Clouds e Studio Murena.
Carma, Amedeo, Giovanni e Maurizio sono in camerino a spaccarsi ottomila salatini, Marco è al BIKO a fare collaudo per il suo secondo live della giornata con i Deaf Kaki Chumpy e Matteo sta diffondendo il verbo musicale a scuola coi suoi alunni. In sostanza, ci arriva un messaggio su Facebook del buon Michele da Roma che ci propone una gita a St. Moritz col “semplice” pretesto di un cortometraggio sul Natale girato da Luca Guadagnino e promosso da Zara. “Non ho mai visto Simone correre, secondo me non sa più come si fa” diceva Carma prima di aver visto il manager della band alle prese con l’organizzazione di questa cosa: si sarà fatto i 100 scalini dei Filodrammatici un quantitativo di volte sufficiente a qualificarlo per la prossima maratona olimpica. Idolo Simo, riesce a gestirsi sia il live (che è stato una bomba!) che l’urgenza di organizzare una cosa come questa per il mercoledì successivo, perché così funziona e deve andare: abbiamo avuto tre giorni per ri-arrangiare in due chiavi differenti due brani natalizi sperando di non fare la brutta copia di MI provincia di Michael Bublè in una cosa così prestigiosa.

Insomma, già la notte prima di andare in Svizzera ci sembrava di aver compiuto un’impresa.


Mercoledì 3 novembre 2021
Milano > St. Moritz

Partiamo già in deficit di sonno, sembrava di raccattare ritratti di Picasso al posto di membri di una band assicura Veronica, compagna di viaggio e supervisionatrice stilistica dei righi, saranno state le 5 del mattino ma la pompetta che si percepisce ci tiene svegli e attivi. Non è vero, a Desio già dormivamo tutti. Fino alla dogana abbiamo dovuto nascondere Matteo in un sottofondo del furgone perché pare che gli animali pericolosi in Svizzera non siano ammessi.

Comunque, ci avevano detto di vestirci pesanti, che a St. Moritz avrebbe fatto freddissimo che era meglio portarsi due paia di scarpe ecc. Ma alla fine il Suvretta House è una cosa pazzesca e diciamo anche solo che non abbiamo mai avuto bisogno di metterci il giubbotto (parlasi di un albergo di mega lusso poco fuori St. Moritz che ti fa sentire letteralmente su un altro pianeta). Si sta così bene che Marco si addormenta a ripetizione su: 3 sedie, 4 divanetti, 15 poltrone e, non pago, ne schiaccia un paio anche in furga durante il ritorno.

L’arrivo alla Suvretta House di St. Moritz

La prima giornata passa mega chill e ci troviamo a farci due chiacchiere con Alex Wolff (che però in realtà voleva solo flirtare con la Gibson di Amedeo), beccarci una strigliata per aver rubato le Coca-Cola alla troupe, girare una primissima scena e, soprattutto, provare i vestiti di scena: momento inizialmente ilare e brioso ma accompagnato dal terrore per la scoperta che uno di noi sarebbe dovuto rimanere in mutande davanti alla macchina. “Io non ero assolutamente teso a riguardo, ho un’alimentazione sana e regolare e non ho paura di mostrarmi in tutta la mia unicità” ribadirà poi Maurizio.

La vestizione dello Studio Murena


In ogni caso, ansia rimandata al sabato successivo, chiudiamo la giornata con un pizzone all’italiana proprio sotto la Svizzera e con 45 minuti di incatenamento gomme al freddo e al buio, con una stanchezza addosso indescrivibile “ma quanto c***o fumi?” chiede Simone a Carma, non accorgendosi che sta parlando della condensa dei loro respiri.

Nonostante la scarsa lucidità, a notte fonda l’agente della band è comunque riuscito a riportare a casa tutti i membri della band sani e sazi.


Sabato 6 novembre 2021
Suvretta House
, St. Moritz

Siamo ormai inseritissimi nell’ambiente lavorativo e ci muoviamo con un tono e un contegno veramente signorili, oltretutto vestiti da Babbi Natale, in giro per un albergo enorme e pieno di comparse tirate a lucido. Incutiamo timore e reverenza a ogni passo: nessuno ci saluta o ci guarda sorridendo, nessuno che ci vuole rassicurare di essersi comportatə bene durante l’anno, assolutamente nessuno.

Vista la naturalezza con cui ci approcciamo al set, ce la si racconta con John C. Reilly tanto che Giovanni gli riesce a strappare anche il ritornello di “Barche e Porche”, capolavoro musicale dell’attore nella famosa pellicola “Fratellastri a 40 anni”. Ad ogni modo, questa è la giornata in cui dobbiamo suonare e “recitare” (alla fine la scena in mutande è stata tagliata, e grazie a Dio è stata tagliata PRIMA di essere girata) e nonostante tutto ce la siamo parecchio goduta: Luca (Guadagnino ndr) è stato super accogliente e si è sentito sicuramente un po’ parte della band, visto che a una certa ha minacciato Matteo di mollargli una sberla se non avesse fatto le cose come lui comandava. Come gli sia arrivato questo uso e costume rimane un mistero, però il man sotto pressione rende sempre al meglio e alla fine nel corto la sua parte sta spaccando e ce lo schedulano per interviste e cameo in tutto il mondo.

Finita la nostra parte, salutiamo le persone che abbiamo incontrato al Suvretta, regaliamo due vinili e ci rimettiamo in viaggio, domani si suona a Roma e Marco ha comunque bisogno di fare altri tre pisolini prima di andare a dormire. Simone invece l’hanno svegliato il giorno dopo che ancora russava su un divanetto della hall.

Lo Studio Murena in borghese con John C. Reilly


Domenica 19 dicembre 2021
Da qualche parte in Emilia Romagna

L’epilogo

Suonare per una cosa del genere è stato a dir poco emozionante e per un bel po’ di giorni abbiamo vissuto e ci siamo sentiti parte di un mondo assurdo e fiabesco. Non è stato semplice eh, ha richiesto un botto di fatica e di energie mentali perché è una realtà con dei ritmi serratissimi e mega totalizzanti, ma è stata sicuramente un’esperienza unica e spettacolare.

Guarda “O Night Divine” di Luca Guadagnino con lo Studio Murena